lunedì 28 settembre 2020

Zorak, il misterioso tarzanide della Corno (la cui sede ai tempi era ancora in Via Ettore Paladini, 2).


In effetti rispetto ad altri tarzanidi italici è ormai dimenticato e sconosciuto ai più, era scritto da Luciano Secchi (all'epoca si firmava ancora Esselle) e disegnato da Erminio Ardigò, le copertine erano di Enzo Carretti (E. Car); il primo numero aveva solo 32 pagine più la copertina, come del resto i successivi ed era intitolato "Le miniere di Re Salomone", uscì nel luglio 1965;  poi a seguire. ad agosto "I misteri della jungla", a settembre "L'idolo dei Ma-Ka-Riti", a ottobre "Jungla in fiamme", a novembre "I tre desideri" finchè col numero di dicembre "L'occhio della dea Kalì" si chiude la sua storia editoriale, ma seguì pure una raccolta, pubblicata l'anno successivo, di ben 192 pagine e dal prezzo di £ 100 che racchiudeva l'intera, effimera serie.

giovedì 25 giugno 2020

We are back! ! !

We are Back after the contingentamento!
Keep reading this blog and Post, e troverete sorprese come nelle mitiche buste Corno, vedi qui sotto,
see U soon guys!

lunedì 24 febbraio 2020

Editoriale Corno: il mistero Kansas Kid

La ben nota, all'epoca, Kansas Kid è una Serie di centinaia di numeri inizialmente edita dalle Edizioni Ippocampo nel 1949/50, la cui collana Sparviero, dal formato spillato 24 x 17 cm in b/n, è composta da 153 numeri divisi in due serie (100 + 53), scritta da Angelo Saccarello per i disegni di Carlo Cossio, Gino Cossio, Franco Donatelli e lo stesso Saccarello, le copertine sono di Carlo Cossio (sino al n. 41 della Serie II) poi di Saccarello.
Ma chi è questo Franco Donatelli? I lettori di Zagor e Mister No lo hanno apprezzato ed amato per tutta la vita: era nato ad Alessandria il 13 marzo 1925; ivi scomparirà nel 1995. Ha collaborato alla creazione grafica di Mister No ed è stato per decenni una colonna portante di Zagor. Iniziò nel 1940 con Furio Almirante per l'Audace di Bonelli Padre: nel 1946 disegna le avventure di Mistero su Albo Victory, con lo pseudonimo di Frank Well. Disegna poi alcuni Albi dell'Intrepido per la Universo, vari episodi di Mandrake per Nerbini e un episodio di Amok e anche alcuni western per le edizioni Alpe, quelle di Tiramolla!. Nel 1948 per le edizioni Audace, diventate nel frattempo di proprietà di Tea Bonelli realizza vari albi de La Pattuglia de i Senza paura e ben quasi centocinquanta copertine de Il Piccolo ranger, oggi in fase di ristampa a cura delle Edizioni If di Gianni Bono. Quindi Sitting Bull per Agostino Della Casa,
Kansas Kid appunto e Burma per le edizioni Ippocampo, poi Cremona Nuova, quindi copertine per Mursia, Cappelli, Sonzogno e Rizzoli. In seguito lavorò in Francia e in Inghilterra, poi ancora Zagor e circa tremilacinquecento tavole di Pecos Bill, in seguito il supereroe italico autoctono Radar, poi ristampato dalla MG di Milano, varie copertine per Gordon e Maschera Nera, tanti Mister NO e racconti per la collana Rodeo. 
Ma perchè l'allora lanciatissima Editoriale Corno ne pubblicò la ristampa a pochi anni dall'uscita della prima edizione con gli editori sopra citati? Di questo e altri Corno misteri riparleremo prossimamente...!

lunedì 13 gennaio 2020

Editoriale Corno: 1964/1966 arrivano Kriminal e Satanik e altri ancora...

We are Back! 👆 E continuiamo subito con la storia dell'Editoriale Corno, ove il 1964 sembrerebbe essere l'anno della svolta; infatti imitando (ma non troppo..) il fumetto delle sorelle Giussani, ovvero Diabolik, la Casa Editrice fa uscire Kriminal su testi sempre di Secchi (stavolta come Max Bunker) e disegni del futuro grandissimo Magnus (ovvero Roberto Raviola). Difatti la somiglianza è solo nel target e nel formato, per il resto si trattava di un prodotto decisamente più "extreme" il quale, fra le altre cose, cominciava a fare anche un esplicito riferimento al sesso, da cui gli strali dei "benpensanti", che arriverando anche nel nostro inutile Parlamento, dove non mancavano gli aspiranti maccartisti, di ambo gli schieramenti, tra cui l'amante di Togliatti, a dimostrazione che l'essere inadeguati e incapaci nel ruolo pubblico non dipendeva dallo schieramento politico, un pò come oggi insomma, Bonafede, Tonìnelli, Azzolina etc...docet. Dopo qualche mese arriva Satanik (sempre opera del duo Bunker - Magnus), forse l'eroina noir più famosa del fumetto italiano, una serie che apriva le porte a nuovi ingredienti quali la magia nera e l'horror.

A dispetto dei temi eticamente controversi (basti pensare che in uno dei primi numeri Kriminal lancia dell'acido alla fidanzata dell'Ispettore suo rivale per farla impazzire, una cosa che se si vedesse oggi richiamarebbe accuse ridicole di aver provocato un noto fatto di cronaca...) si trattava, almeno all'inizio, di materiale di alta qualità artistica, le trame erano ben scritte, quasi sempre avvincenti e quasi mai ripetitive, infatti il Bunker vi disseminava invenzioni originali e intriganti. Dal punto di vista grafico queste pagine furono una palestra formidabile per il talento unico di Roberto Raviola, da lì in avanti conosciuto a tutti come Magnus. la cui arte passò in pochissimi anni dal tratto grezzo e incerto delle prime tavole a quello dettagliato e rotondo della maturità artistica..
Come si diceva i due fumetti "neri" furono coinvolti in innumerevoli beghe legali e con il passare del tempo si trovarono inevitabilmente ad ammorbidire progressivamente i propri contenuti, ma ciò nonostante o, forse proprio per questo furono comunque estremamente longevi, riuscendo a sostenere una periodicità folle, ad esempio Kriminal per un periodo fu addirittura settimanale, un pò come in seguito Urania (per dire), e a durare continuativamente per ben oltre un decennio, oltre alle successive reprise, che hanno rischiato di proseguire anche nei penosi Anni Dieci, ma questa è un'altra Storia che Vi racconteremo in futuro, benintesi.
La sensazione comunque è che Kriminal bruciò troppo in fretta le sue innumerevoli potenzialità mentre Diabolik, tanto per dire, non giunse mai alla periodicità settimanale, dando modo ai suoi (anch'essi pochi in numero) disegnatori di non tirare troppo la corda ed esaurire la vena creativa, che continua, seppur con tutti i limiti del caso, ancora oggi, quando la testata Diabolik R ha superato da poco i 700 (!!) numeri.
A partire dal 1965 l'Editoriale Corno continua quindi a puntare alquanto sulle autoproduzioni, ma il positivo riscontro economico dei primi prodotti permise di iniziare ad opzionare materiale straniero con l'evidente intenzione di allargare il parco testate. Fra queste emerge da subito la ben nota serie bellica Guerra d'Eroi, che fu tra le proposte di maggiore longevità (ben 784 numeri catalogati solo della Serie principale, ma su questo torneremo in futuro anche con un gustoso inedito) e sarà imitata da tanti altri editori e continuata in seguito dalla stesso Andrea Corno con la successiva casa editrice Garden Editoriale.
Il prolifico Bunker continuerà intanto a proporre nuovi personaggi, fra questi, la serie Dennis Cobb Agente SS 018 che vedrà purtroppo solo per pochi numeri i disegni di Magnus, e la miniserie fantascientifica Gesebel (1966), durata 22 numeri (anche qui disegni di Magnus solo nei primi, ristampati poi più volte sino agli anni Duemila, ma queste sono altre storie che ritroveremo in seguito, Keep reading Us!).

martedì 31 dicembre 2019

lunedì 30 dicembre 2019

Editoriale Corno la storia - Anni 1962 - 1964

Negli anni dal 1962 al 1964 l'Editoriale Corno cerca sostanzialmente di affermarsi sul mercato, prima lanciando una nuova serie originale di Max Bunker, ovvero:

Maschera Nera (Mensile) (1962/1965): 1a serie comprende n°1/22 (1962/1963); segue la serie Pionieri n°1/14 (1964/1965) ma siamo negli anni sessanta, dunque, anche se sembra impossibile per una nuova casa editrice realisticamente senza tanti mezzi finanziari, si va di periodicità settimanale (!) con la collana seguente:

- Maschera Nera (Settimanale) (1962/1965): s.Nuova n°1/42 (1962/1963); s.Gialla n°1/42 (1963/1964); s.Rubino n°1/42 (1964/1965); s.Verde n°1/30 (1965)

Vengono lanciate, seguendo la corrente dell'epoca, altre collane che invece non lasceranno certo il segno ovvero:

- Kansas Kid: serie.Dakota n°1/21 (1963); s.Arizona n°1/24 (1963/1964); s.Oregon n°1/10 (1964)



- Bill Ranger n°1/9 (1963/1964)

- Red Rock n°1/9 (1963/1964)

- Capitan Audax (un nome molto popolare tra i fumetti italici dell'epoca) n°1/17 (1963/1964)

- Carovana: 1^s. n°1/3 (1964); 2^s. n°1/7 (1964)

- Rodeo: 1^s. n°1/3 (1964); 2^s. n°1/7 (1964)

--Furia Feroce (1964): numero unico (suppl. a Rodeo n°2)

--Sfida Infernale (1964): numero unico (suppl. a Rodeo n°2)

- La Primula Verde n°1/10 (1964/1965)


- I Classici del Suspense n°1/16 (1964/1965) all'epoca la parola suspence era maschile...curious!

Ci si ritrova al prossimo Post, restate sintonizzati!